Lo specchio di Leonardo by Marco Cursi;

Lo specchio di Leonardo by Marco Cursi;

autore:Marco, Cursi; [Cursi, Marco ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Saggi
ISBN: 9788815363732
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00


Non sappiamo quale tipo di strumento fu utilizzato per questa registrazione di pagamento, anche se pare probabile pensare che Michelangelo fece ricorso a carboni, quei pezzi di legno bruciato più o meno appuntiti che costituivano un medium grafico solitamente adoperato per il disegno che però il Buonarroti impiegava anche per scrivere, come aveva fatto negli ambienti collocati al di sotto delle Cappelle Medicee[33]. Ma torniamo a quelle testimonianze scrittorie: una di esse sembra comporre una strana parola, del tutto incomprensibile: «aroufidailgosal»; se però proviamo a riflettere l’immagine otteniamo la soluzione dell’enigma: «la soglia di fuora» (fig. 4.3). Siamo dinanzi, dunque, a un’indicazione di servizio, come quelle citate in precedenza, ma stavolta scritta con andamento sinistroso[34]. Come mai Michelangelo decise di tracciare sul muro una scritta in senso speculare a quello usuale? E a chi era destinata?

L’ipotesi più probabile è che si sia trattato soltanto di un gioco; non si può escludere, tuttavia, che in quella particolare circostanza, in un momento di solitudine o mentre si apprestava a scrivere quei brevi testi rivolti a sé stesso o al massimo ad una piccola pattuglia di collaboratori, egli abbia assecondato la sua naturale tendenza alla scrittura mancina, mortificata da quei maestri che – quando era bambino – erano riusciti ad ottenere la sua definitiva sottomissione all’uso della mano destra, cui Leonardo non volle mai sottostare.

Se è sicuramente sorprendente scoprire che anche Michelangelo scriveva da destra a sinistra, non meno spiazzante è rilevare che pure Leonardo talvolta decideva di uscire dalla personalissima norma grafica che si era ritagliato, rientrando nel mondo delle scritture destrorse. Un buon numero di testimonianze autografe attesta, infatti, che egli sapeva scrivere anche da sinistra a destra. Perché talvolta ricorreva a quella che potrebbe essere definita la sua «seconda scrittura»? Quali caratteristiche grafiche hanno le sue pagine scritte da sinistra a destra? Mostrano difficoltà di esecuzione o rivelano capacità scrittorie analoghe a quella delle scritture da destra a sinistra? E quale peso numerico hanno all’interno del vastissimo complesso delle carte vinciane?

Il primo (e probabilmente unico) contributo nel quale si è tentato di rispondere a tali quesiti risale al 1919: in quell’anno Luca Beltrami, divenuto senatore del Regno d’Italia, pubblicava un opuscoletto in cui si confutava con veemenza l’opinione del più grande esperto della scrittura leonardesca dell’epoca, Girolamo Calvi, che, pur ammettendo che Leonardo talvolta si esercitava nella scrittura nel senso ordinario, giudicava quei tentativi come «il prodotto di uno sforzo», capace di ottenere risultati «più o meno rudimentali»[35]. Beltrami, al contrario, sosteneva che Leonardo aveva una disposizione «spontanea e naturale a valersi della destra»[36], assegnando alla sua mano un gran numero di scritture destrorse, alcune delle quali di grande rilievo storico e biografico; tra di esse la lettera di presentazione a Ludovico il Moro, risalente al 1482, o la missiva al cardinal Ippolito d’Este, datata al 18 settembre 1507. In realtà, passando in rassegna le sue proposte attributive, si rileva che tra le 43 testimonianze segnalate (42 tratte dal Codice Atlantico, cui si aggiunge la lettera al card. Ippolito, conservata



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